Comitato liberazione della mamma

"...Ed ecco la nostra idea: il "Comitato di Liberazione della Mamma", un nome ironico, ma con uno scopo serio. Raccontare, in questo mese che precede la festa della mamma, TUTTE TUTTO, com’è davvero, condividere soprattutto i lati non proprio sereni e gioiosi di quello che è il nostro splendido ed importantissimo mestiere di mamme, per far sentire chi abitualmente legge questo genere di articoli - e sono tante! - meno sola, per dare un significato in più alla nostra festa. Se gli stessi temi, lo stesso velo, lo solleviamo in 1000, 100, o anche solo 10, farà molto più “rumore”....."
 
Con  grande, grandissimo piacere partecipo all'iniziativa di 50 sfumature di mamma: d'altronde con un figlio che non m'ha fatto dormire per due anni, potevo sottrarmi? No, appunto: eccome! 

Quando sei incinta tutti si preoccupano di terrorizzarti a dovere. I racconti truculenti di parti durati giorni interi vanno per la maggiore. Ma anche i primi tempi in modalità "pupo- muniti" vengono descritti in maniera mica tanto serena! Certo se ti metti a sentirli tutti, ognuno dice una cosa diversa. Poi, quando ti trovi con il pupo tra le braccia tutti pronti con i consigli più disparati e - diciamolo- non richiesti!

L'unica cosa che nessuno ti dice è quella che conta: avere un figlio è - nella pratica- un salto nel buio, perchè, banalmente, non sai chi ti metti in casa! Perchè, anche se piccolo piccolo, ogni bambino appena nato ha già il suo carattere. E per questo, solo per questo, qualsiasi racconto, qualsiasi consiglio, qualsiasi raffronto è perfettamente inutile. Prendiamo l'allattamento: avevo il terrore che non si attaccasse, il terrore di non avere abbastanza latte, e via dicendo. Invece, il Padre eterno mi ha dotato di un pupo con un ottimo istinto per la tetta, che appena posato su di me, ancora tutto sporco e appiccicoso, si è messo a cercare il mio seno come un disperato. Nessuno mi aveva detto che avrei potuto avere problemi di sfinimento da allattamento, che avrei perso tutti i kg della gravidanza perchè il pupo famelico mi avrebbe svuotata succhiando. Perchè nessuno me lo ha detto? Perchè nessuno è come noi. Magari con un po' di culo avrei potuto trovare casi simili, ma uguali no. 

immagine dal web
Che poi le strategie applicate sono due: terrorizzare le mamme con racconti di bambini- vandali- unni, oppure schiantarle di sensi di colpa, attraverso il modello "sono tanto felice e serena. Ho lasciato il lavoro, dormo tre ore a notte, sta sempre attaccato alla tetta, cambio pannolini contenente plutonio liquido (e non ti dico il solido!), non ho più un attimo per me. Però sono tanto serena!"  E tu ti chiedi se magari Serena sia il nome...

E allora che facciamo: lasciamo le mamme ognuna con i fatti suoi? Ma neanche per niente! Scrive una che ha aperto un blog solo per sfogarsi (date un occhio ai temi: esaurimento è uno dei primi!). Perchè sono dolci, teneri, adorabili... ma quando ti alzi 12 volte dalle 23:30 alle 6:00, e il massimo intervallo di sonno che ti concedono è 35 minuti, che parta l'embolo è il minimo! E allora ditelo, senza paura di passare per meggere. Scoprirete che qualcuna accanta a voi la vede essattamente allo stesso modo.

 
Dunque, future mamme amiche mie: lamentatevi se serve, strillate se ne avete bisogno e piangete se sentite la necessità. E ricordate bene, che quella tutta tranquilla che allatta a torso nudo in tv, o che cambia sorridente pannollini a bambini nudi (ma a quanto li tengono i termosifoni in queste case?? Non la pagano la bolletta del gas??) non è una mamma, e non ci somiglia neanche da lontano. E soprattutto: il pannolino che cambia è decisamente vuoto!  
immagine dal web


Ps: una cosa di cui si parla sempre poco è la depressione post partum. Ora, io non sono un'esperta: ho avuto le mie giornate no, gli ormoni su un otto volante, ma niente di più. Però, se non vi sentite bene, anche se credete che non sia niente, parlatene. Magari non è niente, magari lo è. Non è vergogna stare male. Il baby blues non è una colpa.
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About ...ma la notte no!

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9 commenti:

  1. Oh bè, il mio blog è una continua lamentela...forse per quello me lo filano in pochini?!?! :)))

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  2. parlarne è sempre la cosa migliore. Sia che si sia sull'orlo del precipizio sia che si stia galleggiando in acque tranquille. Fa sempre bene. La cosa importante è farlo con le persone giuste. Che sono quelle che ascoltano e non per forza hanno la soluzione pronta e confezionata.

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  3. Dopo aver letto questo post la già poca voglia che avevo di figliare mi ha abbandonato in modo definitivo! :D
    Valentina

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    1. Davvero?
      Credo ne valga comunque la pena.. però è dura.. come scalare l'everest: mentre vai fai una gran fatica ma il paesaggio che vedi: meraviglioso... e poi è un po' toccare il cielo con un dito!

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  4. Parlarne e' essere consapevoli che può succedere, non e' detta ma può...che poi alla fine, chi per un motivo chi per un altro, qualcosa che non va come avremmo voluto c'è sempre, quindi perché nasconderci??

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  5. Anche io, come bimbo cercasi, ho praticamente aperto un intero blog proprio per sfogarmi della pesantezza dell'essere mamma!!!!! E vedere che i commenti delle altre mamme sono di completa solidarietà, è terapeutico! :)

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  6. domani torno a commentarti, ora lascia che ti consegno un premio, passa da me

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  7. ehi ma quanti premi :) due per te su ladonnachesono.blogspot.it

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