Anche una sola

Seguo da tempo Davide DeLuca sul post. Mi piacciono moltissimo i suoi articoli: chiaro puntuale, numeri, fatti e poche chiacchiere inutili. Mi piace che citi e mostri le fonti, così mi evita lo sbattimento di dover cercare. Tra l'altro, io sono una discreta rompi palle quando mi ci metto, piticchina fino alla morte, per cui un giornalista spiluccatore può non piacermi? E infatti mi piace molto e per questo forse ci son rimasta un po' male quando ho letto questo pezzo. Anzi... mi son proprio incazzata, detto fuori dai denti.
A bocce ferme (e sangue ritornato alla sua sede) però mi sono venute in mente un paio di cose. Che non tutte le tematiche possono essere trattate nello stesso modo, per alcune i numeri vanno bene per altre no (e per altro qui di numeri ufficiali non ce ne sono!). A onor del vero DeLuca lo scrive chiaramente in fondo all'articolo. "Un solo omicidio è un fatto grave e spiacevole, da condannare. Un fenomeno endemico non è meno grave di uno epidemico, anzi.".

Perchè la nostra società oggi permette una vita migliore per gli omosessuali, ma certamente non possiamo dire che non omofobica, perchè i bambini non vanno più a lavoro nei campi a 5 anni, ma certo una società a misura di bambino non sappiamo manco dove sta di casa, perchè oggi le donne possono lavorare, non esiste più il delitto d'onore (!!!) ne l'abbandono del tetto familiare unidirezionale, ma certo questa non è una società per donne. Perchè per alcune cose basta anche una sola volta, un solo esempio, per chiedere più attenzione e più responsabilità.Ma non più chiacchiare, che sono quelle che invece si fanno su molta stampa.
E mi vengono allora in mente alcuni titoli di questi giorni. La ragazza quasi ammazzata di botte dal suo compagno è La Miss nei titoli, perchè fa più colore. Il ragazzo che ha ammazzato una ragazzina è il fidanzatino, perchè lo devo ancora capire. Quello che è un omicidio per motivi di genere diventa femminicidio, perchè fa più titolone. Perchè ai giornali piace definire strage un duplice omicidio (io non so quale sia la soglia minima per definire una strage, ma dubito sia due). Perchè bisogna fare il titolo forte, fregandosene dell'effetto che ha sulla formazione dell'opinione pubblica. E mi viene in mente, di nuovo , che manca la responsabilità. Manca dove dovrebbe esserci. Manca qui. 

foto da sito Lastampa.it


Ps: esiste un progetto, si chiama Open Parlamento, permette di vedere chi è presente in aula e chi no giorno dopo giorno. L'aggiornamento non è in tempo reale ma abbastanza veloce. Tra qualche giorno andate a vedere se il "vostro" parlamentare c'era. E' vero non mettiamo nome e cognome ma votando lo abbiamo fatto entrare in parlamento. Vedete voi...


Update: secondo articolo: per completezza.
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About ...ma la notte no!

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9 commenti:

  1. che vergogna vedere quella sala così. Non ci sono parole.

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  2. (il resto mi fa troppo incazzare per poterlo commentare)

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  3. Dai sempre degli interessanti spunti di discussione, tu!
    Però questo articolo non mi ha fatto arrabbiare. Ovviamente anche un solo caso di violenza sulle donne è un dramma in sè, non discutiamone neanche, ma mi sembra piuttosto che Deluca sostenga che prima di tirare su un polverone su quello che decide di enfatizzare la stampa, bisognerebbe guardare i numeri reali. Mi sembra giusto... no?

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    1. hai assolutamente ragione. il problema sono io che parto per la tangente a prescindere su questi temi, subito!
      :-)

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  4. Sono talmente stufa di indignarmi ed essere stufa che non so più cosa fare.
    A volte, fatico anche ad arrabbiarmi per i due argomenti che hai citato (violenza e aule vuote), poi me ne accordo e mi arrabbio anche con me stessa...in questi giorni alle urne, poi..

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