... e allora ciao!

E poi una sera ti arriva una notizia che è talmente tragica che pensi di aver letto male, di non aver capito, perchè non è possibile. Ne parli a tuo marito cercando di spiegare di chi stai parlando in modo arzigogolato perchè nello sconvolgimento d'animo che c'hai non ti ricordi manco che lui lo conosce, anzi li conosce entrambi lui e lei. Perchè non è possibile che sia successo, che se ne sia andato così, che lei sia rimasta sola. Perchè non dovrebbe essere! Perchè... 
E ti aggrappi forte ai tuoi cari, t'accorgi che qualsiasi problema pensi di avere, ora non è niente, non è nulla fintanto che si può stare insieme. La casa piccola, il lavoro pesante, i conti che non tornano... ma che problemi mi faccio? E pensi che se fossi nei suoi panni, nei panni di lei, probabilmente non avresti neppure le forze per stare in piedi, il mondo ti si spegnerebbere e trovare la forza per riaccenderlo... non sai dove trovarla!
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About ...ma la notte no!

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12 commenti:

  1. Hai prorio ragione e purtroppo, noi impariamo solo, dalle esperienze negative!!! Un abbraccio forte per starti vicino!!!

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  2. Sto avendo anch'io gli stessi pensieri e cerco di trovare le parole giuste, se parole giuste ci sono, per consolare lei. Forse solo un abbraccio potrebbe colmare la distanza, ma forse nemmeno quello...

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  3. Hai ragione ma purtroppo solamente in certi omenti della vita ci accorgiamo che a volte dovremmo godercela un pò di più, se ti posso sollevare il morale passa da me c'è un premio

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  4. mi dispiace molto... anche io ho passato un brutto periodo, forse ha influito anche la mia super sensibilità da gestante ma di sicuro tutti i problemi che uno ha nella vita quotidiana scivolano via quando ci arrivano alcune notizie... Non farà molto ma ti mando un abbraccio virtuale.

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  5. un abbraccione di conforto e come hai ragione... ci si lamenta del nulla

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  6. tesoro ti abbtaccio forte..

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  7. tesoro ti abbtaccio forte..

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  8. Già... Ti si apre tutta un altra prospettiva del mondo.... Ti abbraccio.

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  9. Ti sono solidale.
    Io faccio l'infermiera e lavoro in un pronto soccorso.
    Nella "sfortuna" del mio lavoro, mi sento in ogni istante fortunata di quello che ho, anche se a volte ho il coraggio di lamentarmene.

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