I-read: come rovinare un figlio in 10 mosse

Post velocissimo: è vero che oggi lavoro da casa, ma devo arrivare in fondo a quello che c'ho da fare! (ci sono quasi... è quasi finita questa settimana di melma!).

Non mi ricordo assolutamente come questo libro sia arrivato in casa mia: forse l'hanno preso i miei un'estate con famiglia cristiana. Ho iniziato a leggerlo con le migliori intenzioni. Poi ho continuato a leggerlo qua e là. Poi l'ho chiuso.

La senzazione era quella di un saccentino che giudica senza sperimentare. Ho pensato varie volte: Ma così tanti errori tutti insieme?! Ma chi li fa?! Quello che mi dava più fastidio, ragionandoci, era il tono. Nella sostanza ero d'accordo su molte cose. Non penso che viziandoli e dandogliele tutte vinte i nostri figli siano più felici, anzi. Non sono per l'elogio della mediocrità (v'avverto: ci sto per scrivere un post pipposo che non vi rendete conto! è tanto che ci medito sopra!), e mio marito dice che sono già troppo esigente. Non sopporto vedere i genitori (devo essere sincera: sono spesso i papà!) al parco con una faccia da "chepallemachecistoioafarequiconquestomocciosochemichiamaincontinuo" e cerco di essere sempre presa nei giochi con il Patato (devo essere sincera di nuovo: maritozzo è più  bravo).
Il tono, dicevo, mi dava però molto fastidio. E mi ha fatto riflettere, insieme ad altre piccole cosette che mi sono successe nel frattempo,sul fatto che son bravi tutti a criticare un genitore. Quasi quasi è sport olimpico. Non ci vuole nulla: guarda quel bambino che maleducato! Ma i suoi? Che fanno? Guarda qui, guarda li... anche io lo faccio a volte. Da quando son mamma, in realtà, molto meno. Perchè penso che magari quella mamma è allo sfinimento, che magari quel papà lavora troppo e non conosce abbastanza il figlio per fermare una sua crisi di painto. Penso che dietro ad un capriccio ci sia qualcosa di più di una semplice impuntatura di un bambino. E sono certa che la maggior parte degli errori vengano fatti per troppo amore e non per egoismo.



(con questo post partecipo al venerdi del libro di homemademamma)
Share on Google Plus

About ...ma la notte no!

    Blogger Comment
    Facebook Comment

9 commenti:

  1. Hai assolutamente ragione: da insegnante, mi irrito moltissimo quando i miei colleghi si lamentano delle famiglie, dimenticandosi di prendere le proprie responsabilità.

    RispondiElimina
  2. sono convinta che l'autore del libro abbia molta esperienza su ragazzi sbandati e sulle loro famiglie. probabilmente ciò che scrive è vero e fondato. ma sono d'accordo con te: va bene anche avere un'opinione sugli altri genitori ma mettersi sul piedistallo con aria saccente non aiuta nessuno. specie non dovrebbe farlo chi figli non ne ha. io posso sembrare criticona perchè spesso noto comportamenti o atteggiamenti che non condivido su altri genitori, ma intanto il confronto con gli altri serve anche a consolidare le proprie convinzioni (o cambiarle in alcuni casi), e poi non è un giudizio ma un'opinione personale (salvo casi eclatanti di genitori che mettono in pericolo la vita dei figli con comportamenti malsani, in quel caso giudico pure ma si tratta davvero di questioni oggettive). insomma già il titolo non mi piace di questo libro, sarei curiosa di leggerlo però. e in generale non è un libro che salverà una famiglia da una cattiva gestione di un ragazzo difficile... bastasse questo! anche perchè di libri di pedagogia scritti da autori ben più titolati ne sono piene le librerie, ma quanti genitori davvero li leggono (e agiscono di conseguenza?). ci dicono di allacciare le cinture, ma quanti genitori accendono il motore dell'auto solo se i figli sono correttamente legati? ci dicono di non fumare in loro presenza, ma quanti fumatori non hanno mai davvero fumato davanti ai figli? ci dicono che l'obesità infantile è un problema serio, alle nostre latitudini, ma quanti genitori davvero evitano che i figli trovino in casa schifezze, ed evitano di mangiarle anche loro? ci dicono che la televisione fa malissimo e i bambini dovrebbero vederla il meno possibile, ma quanti genitori davvero la tengono spenta? insomma prima di tutto bisognerebbe fare un grosso lavoro di educazione dei genitori a dare il buon esempio e ad assumere e fare propri certi comportamenti, poi semmai anche dei consigli più spiccioli... che poi un bambino/ragazzo non è un processo fisico che se segui 10 regole tutto andrà bene, è qualcosa di talmente complesso che non puoi controllare completamente. certo, ognuno nel suo piccolo deve fare del suo meglio, e magari anche affidarsi ai consigli di educatori e insegnanti che di educazione forse ne sanno più di noi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la questione dell'esempio è fondamentale! Io ci credo molto! E anche se a volte mi fa fatica, cerco di applicarla il più possibile, modificando i miei comportamenti. Riuscirci sempre è un altro discorso!Ma almeno provarci...

      Elimina
  3. A me già il titolo sembra eccessivo, perché credo che nessun genitore con il suo comportamento voglia rovinare un figlio, io cerco di fare sempre del mio meglio, magari non ci riesco ma lo spirito e' quello di educarlo nel migliore dei modi e criticare o giudicare quello che fanno gli altri non mi passa nemmeno per la testa figuriamoci dare consigli.

    RispondiElimina
  4. Si cerca di fare del nostro meglio, a volte si è troppo nervosi, e stanche scattiamo come delle molle, almeno mi succede così. Il genitore è il mestiere più difficile.

    RispondiElimina
  5. Sembra interessante... piacere di averti conosciuta!

    RispondiElimina
  6. Ciao Lucia!
    Molto interessante questo post.
    Il tono fa sempre la differenza, si possono dire tante cose tutte uguali ma il tono e il modo di porsi può fare una gran bella differenza. Anchio non tollero le critiche delle famiglie sulle famiglie: è troppo facile giudicare dall'esterno con uno sguardo superficiale. Una mamma esasperata ai giardinetti o un papa' senza energie non si giudicano a priori ma si capiscono!

    RispondiElimina
  7. quanto mi rispecchio quando dici "da quando sono mamma giudico di meno, penso che la mamma che ho di fronte sia allo sfinimento"!
    non conosco il libro, ma il tono saccente non può aiutare nessuno: chi legge per imparare qualcosa si sente in colpa, chi ne è compiaciuto crede di essere già perfetto...

    RispondiElimina
  8. La penso proprio come te!
    Ho già analizzato diverse volte la cosa in questi ultimi tre anni e ho dovuto fare un mea culpa: quante volte, prima di diventare mamma, mi sono permessa di giudicare l'operato di altri genitori, schivando, quando possibile, ogni situazione con bambini in crisi e genitori nel panico.

    Il libro non lo conosco, lo evito volentieri.

    Un sorriso, e lieta di conoscerti

    Grazia

    RispondiElimina