Un hobby serio... come il bricolage!

In questi giorni come sapete ho latitato, per cui ho seguito pochino gli altri blog che di solito leggo. Mettendomi in pari ho scoperto alcuni post sul fatto di essere mamme blogger e sui blog delle mamme. I tagli sono molto diversi: c'è chi sente tutta questa mammitudine un po' finta, chi fa un ragionamento più ampio sulla mammitudine e sulla bloggaggine per arrivare alle donne (i termini fanno schifo, la frase rende?), chi si domanda perchè e trova una soluzione e chi ne approfitta per ragionare anche su di se. E poi c'è la questione del guadagnare con il blog, che più di una tocca. Si, lo so: sono stata vaga. L'ho fatto di proposito, perchè tutti e quattro i post meritano di essere letti.
Sarà perchè ho finito di leggere da poco un articolo che mi ha scatenato la riflessione, e che in qualche modo con questo tema si incastra... ecco: provo a dire la mia. I blog delle mamme sono tanti (milioni di milioni!), ognuno diverso, ognuno un po' speciale, qualcuno veramente unico. Non tutti i blog delle mamme sono soprattutto blog sull'essere mamma. Certo ci scappa a tutte un po', ma d'altronde ci scappa pure il casino sul lavoro, l'incidennte al super, e altro ancora. Ci scappa perchè si racconta quello che si vive e lascia, anche impercettibilmente, un graffio, una riga nella nostra esistenza. E sono d'accordissimo con la Solita Mamma, che quello che appare non è tutto. Mica mi aspetto che chi posta come ha realizzato, che so, una borsa faccia solo e sempre quello! Ognuna di noi mette un pezzetto di sè, quello che vuol far vedere, quello che crede gli altri si aspettino. Un po' come al parchetto o alla festa della scuola. Se inizi a scrivere dichiarandoti mamma, poi è quasi scontato che siano soprattutto le mamme a seguirti, e allora si tende un po' a parlare da mamma. Però nello scrivere e nel leggere si può anche decidere di non essere solo la "mamma di" (avete presente? Wonder ci ha scritto un bel po', anche nel suo libro: quello smettere di essere tutto il resto e restare solo mamma). E qui mi aggancio al secondo punto che vorrei toccare Quello del perchè alla fine i blog mammeschi sono (soprattutto alcuni) molto seguiti, del perchè seguirli e commentare. Io ho iniziato perchè avevo bisogno di trovare qualcuno in cui vedermi. Il fatto che molti blog siano se non uguali molto simili, per me è stato un bene. All'inizio non avevo manco un account su blogger. Ero stata la prima a sposarmi ed ad avere un figlio nel gruppo ristretto degli amici. Le amiche già mamme erano tutte in altre città, e io mi sentivo veramente sola. Anche perchè lo ero e lo sono in effetti tutt'ora, alla faccia delle pance che finalmente diventano tonde! Ma prima lo sopportavo molto meno. Per cui mi trovo molto nella spiegazione di Cristina, perchè per me leggere i blog da mamma all'inizio è stato una grande fonte di consolazione. Sembra esagerato ma è così: trovare persone che stanno nei tuoi stessi casini, o ancora meglio che ci stavano e sono passati avanti! Una che non ha figli, per quanto sia una tua amica, non può capire che significa stare in piedi quasi una notte sana per il mal di denti, dormire dalle 5 alle 6 e poi rimettersi in piedi per trascinarsi al lavoro. Non può perchè non ne ha esperienza! 
Quando ho deciso di iniziare a scrivere è stato sempre sulla scia di un bisogno di scambio e condivisione. Bisogno che mi porto ancora dietro e che mi spinge a passare tanto tempo "dalle altre". Per questo, dal mio punto di vista, non ha molto senso aprire un blog per guadagnare. Certo se capita ben faccia a chi capita, ma non può essere quella la spinta... Sarà che per me quello di tenere un blog è stato prima un bisogno e poi... un hobby. Nel senso migliore del termine! Intendo un'attività che porti avanti per te, per il tuo piacere e il tuo arricchimento. Me ne sono rimasti così pochi di hobby! Se guardo a 10 anni fa.... ancora suonavo (meglio: studiavo musica), ancora cantavo, ancora leggevo "duro" (altro che un libricino striminsito ogni due settimane quando va bene!) e pure i fumetti, ancora facevo attività fisica (andavo a correre 3 volte a settimana! Se ci penso ora già mi stanco!), ancora andavo spesso al cinema e più spesso vedevo film, ancora scrivevo.... ancora... poi è arrivato il dottorato, il lavoro, la famiglia e tanti saluti! Aprire il blog mi è servito anche a questo: a poter dire faccio una cosa per me, ed è pure una cosa nuova! E poi per guadagnare con un blog significa farne un lavoro. Sul serio! Mica basta dedicargli qualche quarto d'ora al giorno quando va bene! Non credo che mammafelice (tanto per fare il nome più conosciuto) dedichi poco tempo alla sua attività, anzi. Se vuoi guadagnarci deve diventare un lavoro, con l'impegno di un lavoro almeno part time.E' vero che questi sono tempi duri, e per le donne e per le mamme peggio. Ma chi pensa di fare qualche soldo (anche pochi) facilmente con il web temo si illuda.
Ora che ho sproloquiato a sufficienza, meglio che smetta e rilegga tutto: ho scritto questo post in quattro intervalli... troppo lungo!!!!
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About ...ma la notte no!

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5 commenti:

  1. su questo argomento la testa ancora mi frulla, chissà che non ne nasca qualche buona idea?!?!?!

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    1. sinceramente frulla ancora pure a me... vediamo che ne tiro fuori!

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  2. penso che proporsi in un mondo così selvaggio come quello del web e pretendere subito un ritorno economico sia da superficiali... i soldi arrivano solo dopo che ti sei fatto un nome e quindi dopo ore di cura del proprio blog e di peregrinazioni in rete
    se poi uno un lavoro full-time ce l'ha già dubito vi si possa con la necessaria sollecitudine!

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    1. esattamente: ci vuole tantissimo impegno! mica un attimo!

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